Delta-3-carene fa parte della classe dei terpeni e si ritrova nel profumo di una pineta come in quello di un succo d’arancia.
Il precursore chimico del delta-3-carene è l’isoprene che per polimerizzazione forma i terpeni.
Il Delta 3 carene è un olio essenziale incolore che ritroviamo anche nella cannabis e in altre piante ed emana un aroma terroso, simile al cedro, con note agrumate.
Lo ritroviamo anche nel basilico, nei peperoni, nel rosmarino e in altre erbe e alberi ed è il componente principale della trementina dove può raggiungere una concentrazione del 42%.
Ad esso sono attribuite qualità di lotta alle infiammazioni, ripara le ossa danneggiate e favorisce l’attenzione e la concentrazione mentale. Il 3-carene può essere usato in combinazione con il limonene e l’eucaliptolo, che potrebbero essere utili per condizioni come l’ADHD e la depressione.
La struttura del Delta-3-carene è quella di due anelli, uno da 3 atomi di C ed uno da sei, condensati con un doppio legame. Presenta uno o due Carboni asimmetrici che generano più stereoisomeri.
Esso ha un profumo dolce, pungente, erbaceo e terroso che si trova negli agrumi, nel cipresso e nella pineta. Il pino e il cedro producono naturalmente delta-3-carene, così come erbe come il basilico, il rosmarino e alcuni peperoni.
Il terpene è noto per la capacità unica di far uscire i liquidi ed è talvolta incluso nei preparati antistaminici e in prodotti destinati a controllare mestruazioni eccessive o il muco. A questi resoconti aneddotici, bisogna aggiungere gli effetti collaterali di secchezza delle fauci e degli occhi tra i consumatori di cannabis.
Questo può anche rendere la cannabis medica potenzialmente utile per prevenire la sonnolenza associata alla sclerosi laterale amiotrofica (SLA).
Il delta 3 carene è un ingrediente popolare nei cosmetici, nei prodotti profumati e negli aromi alimentari. La sua presenza nella trementina lo rende anche un potente agente nei repellenti per insetti a livello industriale.
Benefici ed usi del delta-3-carene
Ci sono studi in corso che valutano sia le caratteristiche di sostanza antiinfiammatoria che sulla ritenzione eccessiva di acqua negli edemi, e si pensa di valutare le implicazioni per altre condizioni di infiammazione.
Il Delta-3-carene favorirebbe l’assorbimento del calcio nelle ossa almeno in uno studio condotto sugli animali a cui era stato aggiunto alla dieta olio essenziale ad alta percentuale di questo terpene.
Un altro studio ha evidenziato che l’alta percentuale di carene nell’olio di ginepro era di beneficio nel combattere le infezioni fungine di animali.
Rischi potenziali ed effetti collaterali del delta-3-carene
Questo terpene lo ritroviamo anche nella polvere del legno industriale e contribuisce all’irritazione e infiammazione di pelle, occhi e polmoni.
Per la sua capacità di tirar fuori fluidi causa anche una lieve irritazione alla gola e nel tratto respiratorio quando è usato troppo.
È responsabile anche di irritazione della bocca, dello sviluppo di occhi secchi e arrossati per consumatori di cannabis.
La capacità di seccare la bocca non è ideale per chi vuole evitare infiammazioni gengivali o formazione eccessiva di placca, problemi che possono essere mitigati con uno stile di vita più genuino
Nome IUPAC: 2-metil 1-3butadiene
Nome IUPAC: 2,2-Dimetil-3-metilidenebiciclo[2.2.1]eptano
Nome IUPAC: 1-Metil-4-(prop-1-en-2-il)cicloes-1-ene
Nome IUPAC: 1-Metill-4-(prop-1-en-2-il)cicloes-1-ene
Nome IUPAC: 1-Metil-4-(propan-2-il)benzene
Nome IUPAC: 3,7,7-Trimetililbiciclo[4.1.0]ept-3-ene
Nome IUPAC:(1S,6R)-3,7,7-trimetilbiciclo[4.1.0]ept-2-ene
Nome IUPAC:(1S,4R,6R)-4,7,7-trimetilbiciclo[4.1.0]ept-2-ene
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