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Le molecole per la terapia antimalarica

La crescita di casi di Malaria nel mondo è attribuita anche alla crescente resistenza ai farmaci attuali della terapia antimalarica

La malaria è una malattia diffusa da certi tipi di zanzare che portano protozoi del genere Plasmodium.

Si valuta che siano 300 milioni le persone morte nel XX secolo e produce una mortalità e morbilità che causano danni notevoli sulle attività economiche del valore di 12 miliardi di dollari specie nell’Africa Subsahariana, dove si registrano il 95% dei casi e il 96% dei decessi.

terapia antimalarica

Se in precedenza si pensava di poter eradicare la malaria entro il 2030, il crescente numero di casi degli ultimi anni cambia questa prospettiva.

Nel 2021 ci sarebbero stati 247 milioni di casi di malaria con 619mila morti segnando una crescita di 33 milioni di casi e 181 mila morti rispetto al 2015.

Questa crescita è attribuita sia all’emergere della resistenza dei parassiti e dei suoi vettori a farmaci della terapia antimalarica ed insetticidi, come anche a fattori ambientali dovuti ai cambiamenti climatici e di distribuzione dei vettori.

Altri fattori sono sia la stanchezza dei paesi donatori che alle crisi economiche finanche ai farmaci contraffatti e alla pandemia del Covid che in molti paesi ha interrotto i servizi in atto.

A differenza di molte malattie virali, l’infezione da malaria fornisce un’immunità limitata contro successive reinfezioni.

Resta da verificare se ciò sia dovuto a una risposta immunitaria incompleta o alla grande diversità delle varianti genetiche. La malattia spesso però diventa meno grave con le infezioni ripetute.

Essendo il Plasmodio un organismo eucariotico con oltre 5000 geni e con meccanismi di evasione immunitaria, la ricerca di un vaccino sterilizzante è molto difficile, sebbene siano stati prodotti diversi vaccini che riducono la gravità della malattia prevenendo molte morti, come per Mosquirix adottato dal OMS.

Uno di questi candidati vaccini è R21/Matrix-M, che ha raggiunto l’obiettivo dell’OMS del 75% di efficacia nel proteggere i bambini per 12 mesi in aree limitate di malaria stagionale, dove però i partecipanti alla prova clinica hanno ricevuto reti da letto trattate con insetticidi e combinazioni di farmaci per la chemioprofilassi della malaria stagionale (SMC).

Una strategia promettente per il controllo della malaria è la combinazione di un vaccino contro la malaria allo stadio pre-eritrocitario con una terapia chemiopreventiva efficace.

La malaria è stata tradizionalmente controllata con la chemioterapia basata su piccole molecole che controllano la crescita del parassita, come l’anello chinolinico nel chinino e derivati, e il ponte endoperossido dell’artemisina, ART.

Molecole della terapia antimalarica attuale

Il chinino lo si ricava dalla corteccia dell’albero cinchona e l’artemisina nella pianta della Artemisia Annua.

Entrambi sono stati usati per secoli come farmaci per trattare le febbri malariche.

Sia a causa del fenomeno della resistenza ai farmaci sia a causa di controindicazioni si rende necessario trovare nuove molecole candidate e nuovi modelli di azione contro questo parassita.

La Malaria può essere una malattia che evolve velocemente nel giro di giorni e che necessita una diagnosi urgente è un trattamento pronto.

Per casi non complicati dovuti al Plasmodium Falciparum si usa una combinazione di farmaci basati sull’Artemisina, come artemetere-lumefantrina, AL, che rappresenta il 75% del mercato africano. La seconda linea di scelta è costituita da artesunato-amodiachina che ha il 24% del mercato.

Altre opzioni includono combinazioni di DHA-PPQ, diidroartemisina e piperachina, oppure atovaquone e Proguanil, o Malarone, e chinino con doxiciclina o clindamicina.

Per i casi gravi si fanno iniezioni di artesunato oppure chinino. Per il Plamodium Vivax nel continente americano, Africa Orientale e Sudest Asiatico si usa clorochina in combinazione con Primachina o tafenochina.

Il trattamento preventivo intermittente in gravidanza con sulfadossina-pirimetamina (SP) prevede una dose mensile a partire dal secondo trimestre ed è lo standard di cura in Africa.

La chemioprevenzione stagionale con SP e amodiaquina prevede la somministrazione mensile di SP-amodiaquina (SP e amodiaquina in dose singola una volta al giorno per 3 giorni) ai bambini dai 6 mesi ai 5 anni di età (in alcuni Paesi fino a 10 anni) ed è utilizzata nel Sahel africano, dove la malaria è altamente stagionale e la resistenza alla SP è limitata.

In particolare, la chemioprevenzione stagionale è stata notevolmente incrementata nell’ultimo decennio, con 45 milioni di bambini che la riceveranno in 15 Paesi africani nel 2021 rispetto agli 0,2 milioni del 2012.

Tutti questi farmaci hanno un’attività antiparassitaria diretta e la scelta della terapia antimalarica dipende da fattori quali la gravità dei sintomi, l’età del paziente e altri fattori di rischio, tra cui la gravidanza o l’immunità compromessa.

La prossima generazione di terapia antimalarica

Le nuove molecole da utilizzare nella terapia antimalarica devono soddisfare varie caratteristiche che riguardano il trattamento per casi di malaria non complicati e per quei casi di malaria grave per i quali i farmaci orali non sono ideali.

Necessitano anche farmaci che gestiscano infezioni asintomatiche in popolazioni più ampie e per uccidere i parassiti dormienti nella malaria da Plasmodium Vivax.

Un altro tipo di farmaci è necessario per condurre la chemioprevenzione e la profilassi.
La Chemioprevenzione si fa somministrando una dose completa di trattamento a individui in aree altamente endemiche per controllare la trasmissione, poiché alcuni individui possono essere portatori asintomatici.

Questa è attualmente l’approccio principale per proteggere i viaggiatori o migranti, le donne incinte, morbilità quali anemia o anemia falciforme, visto che un vaccino deve essere ancora essere prodotto.

La profilassi si fa somministrando un farmaco a individui asintomatici a rischio di infezione specie nel periodo delle piogge durante le quali ci sono il 60% dei casi di malaria annuali.

I farmaci antimalarici per la chemioprevenzione stagionale della Malaria cominciano a presentare casi di resistenza alla sulfadossina–pirimetamina (SP) più amodiachina, ed i nuovi farmaci dovranno soddisfare vari fattori, dalla resistenza ai farmaci, sicurezza e relazione farmacocinetica-farmacodinamica, alla disponibilità, al costo, ad essere utilizzati anche per bambini piccoli.

Le molecole in 3D usate per la terapia antimalarica

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